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Aumento del 37% costo pasta: l’allarme dell’Unione consumatori

lentepubblica.it • 20 Aprile 2023

Aumento costo pastaIn soli due anni, c’è stato un aumento del costo della pasta pari al 37%: l’Unione dei consumatori lancia l’allarme.


Aumento costo pasta: con l’aumento dell’inflazione, le spese per gli italiani sono salite alle stelle, in tutti i campi, dagli affitti alla spesa alimentare.

Uno degli alimenti alla base della dieta mediterranea è la pasta, soggetta ad un aumento del 37% del costo, negli ultimi due anni.

Ecco nel dettaglio.

Aumento costo pasta: l’allarme delle associazioni dei consumatori

L’Unione italiana consumatori ha denunciato un aumento, in poco meno di due anni, del costo della pasta.
Da giugno 2021, infatti, il prezzo di un chilo di pasta è aumentato del 37%.

Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, che ha intenzione di portare gli aumenti anche sul tavolo dell’Antitrust.
Il Codacons, infatti, sta studiando un nuovo esposto, che accerti possibili illeciti sull’andamento dei listini al dettaglio.

Come detto in una nota:

“È necessario verificare se vi siano anomalie sul mercato tese a mantenere elevati i prezzi al dettaglio di un prodotto molto presente sulle tavole degli italiani”.

Si tratta di rincari che, secondo il Codacons, potrebbero configurare l’ipotesi di cartello anti-concorrenza e la fattispecie di manovre speculative su merci.

A lanciare il primo allarme era stata la Coldiretti che, basandosi sui dati Istat Coewweb, ha evidenziato come gli agricoltori siano stati pagati il 30% in meno nell’ultimo anno, per il grano duro, mentre il prezzo della pasta è aumentato del 18%.

Dall’altra parte, gli industriali si difendono dalle accuse di speculazione.

Il presidente dei pastai di Unione Italiana Food, Riccardo Felicetti, ha detto:

“Il grano ha prezzi troppo fluttuanti e non è l’industria della pasta a determinare il prezzo del grano duro, a farlo è il mercato globale con meccanismi e quotazioni internazionali”.

I produttori, inoltre, ricordano poi che è vero che il grano duro e la semola impattano in modo rilevante sul costo finale della pasta, ma occorre anche tenere presente le altre voci di costo come l’energia, gli imballaggi e i trasporti.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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